Risposta: Anche quando stiamo zitti, abbiamo un corpo che “spiffera” continuamente quello
quello che pensiamo o proviamo.
Non c’è parte di noi che non comunichi qualcosa: perfino la direzione dei piedi o la loro postura o il colorito dell’addome possono tradire dei messaggi.
Naturalmente, ci sono parti più chiacchierone e parti meno espressive; al riguardo, sicuramente la “palma” dell’esuberanza spetta al volto: una miriade di muscoli possono animarsi per dare luogo ad un’espressione e segnalare le più’ sottili sfumature di un’emozione.
Alla “vivacità’” della faccia fa da contraltare la staticità apparente di altre zone: tuttavia, anch’esse si fanno sentire nel “concerto” della comunicazione non verbale: il petto o l’addome possono arrossire o diventare “maculati”: questo accade, nel primo caso, quando c’è eccitazione sessuale (e in particolare nelle donne) o, nel secondo, quando un impulso o un’emozione vengono inibiti.