Dall’esterno, in quei casi, si osserva che le due persone mostrano la stessa espressione facciale, riproducono la medesima postura, hanno un’identica tensione muscolare, ecc.
Questo fenomeno non é limitato alle relazioni intime: si può osservare, ad esempio, anche in psicoterapia quando il terapeuta é particolarmente empatico: in altre parole, é in grado di far sentire a proprio agio il paziente, a motivarlo e a fargli sentire che “tifa per lui”.
Gli psicologi svizzeri Fabian Ramseyer e Wolfgang Tschacher, esaminando i filmati di 70 sedute di psicoterapia scelte a caso tra un repertorio di 5000 registrazioni hanno fatto delle scoperte sorprendenti al riguardo.
Quanto maggiore era la sincronia di movimenti e posture di paziente e terapista, tanto migliore era la cosidetta “allenza terapeutica” (una sorta di coalizione per il bene “comune” – il lavoro per risolvere il problema); inoltre, aumentava la fiducia in sé e nelle proprie forze da parte del paziente.
La scoperta più eclatante, però, é emersa dall’analisi degli incontri in cui veniva colta uuna marcata coordinazione del modo di muovere la testa: la sincronia degli spostamenti e delle inclinazioni del capo era addirituttura predittiva di un successo del trattamento!
La sintonia non si limita ai comportamenti visibili, ma può coinvolgere addirituttura la fisiologia: due organismi, cioé, possono funzionare perfetta sincronia.
Uno dei più affascinanti manifestazioni della sincronia fisiologica negli esseri umani è stata rilevata dalla psicologa Marta McClintock, che ha constatato come le fasi del ciclo mestruale di compagne di appartamento tendesse a allinearsi: questo straordinario fenomeno si verifica tanto più quanto le donne passano più tempo assieme. Il meccanismo che innesca questa sintonia é, tuttavia, ancora un mistero; sebbene, il candidato più quotato a fare da “veicolo” per questo contagio sembra siano i feromoni (sostanze volatili secrete dalla pelle che prendono forma da una sintesi degli ormoni sessuali).
In linea con le osservazioni della McClintock, Lauren Papp, Patricia Pendry e altri studiosi hanno condotto un’indagine sulla possibile sincronia dei livelli di un altro ormone: il cortisolo (i valori di questa sostanza sono associati alla condizione di vigilanza e sopratutto allo stress).
Per accertarsi se le coppia potessero uniformare il tasso di questo ormone, hanno reclutato 47 coniugi eterosessuali. In entrambi i partner, il tasso del cortisolo salivare é stato misurato nello stesso momento, sette volte al giorno e per un periodo di due settimane.
Ne é risultato che, tenendo conto delle cicliche fluttuazioni giornaliere della sostanza, hanno quindi verificato che le coppie mostrano un’effettiva sincronia della misura di questo ormone; più nello specifico, i dati hanno dato prova che nei mariti il cortisolo era più alto quano erano o si sentivano soli e più basso in presenza della propria sposa. Il profilo delle donne al riguardo era simile: mostravano, infatti, un tasso più alto nei momenti di solitudine; in aggiunta, in loro era stato rilevato un livello di cortisolo sovrapponibile a quello dei compagni quanto più tempo passava in compagnia del loro compagno;
Un’altra variabile biologica che é stata oggetto di indagine per verificare la sincronia su un piano fisiologico é stata il battito del cuore: ad esempio, uno studio di Ruth Feldmana, Romi Magori-Cohenc e altri ricercatori ha messo in luce che madri e neonati possono coordinare il ritrmo cardiaco. L’analisi dei microcomportamenti come gli scambi di sguardi o l’orientamento dell’uno verso l’altra e viceversa ha, per prima cosa, dimostrato che questi influenzavano la sincronia vocale (cioé lo scambio a “parole” e vocalizzi) e quella cardiaca con uno sfasamento inferiore al secondo; inoltre, la coordinazione dei ritmi biologici é apparsa aumentatare, quanto più tra i due c’erano scambi affettuosi.
Questo fenomeno non era mai stato riscontrato negli adulti; almeno fino a tempi recenti, quando i risultati di un’esperimento condotto da Ivana Konvalinkaa e Dimitris Xygalatasa, assieme ad altri colleghi dei paesi nordici, hanno evidenziato che i cuori di due persone “mature” e intime possono davvero battere all’unisono.
Proprio sulla base di studi come quelli citati, la Konvalinkaa e i suoi collaboratori hanno ipotizzato che assistere ad un’esperienza emozionante di un proprio caro possa portare, non solo a imitarne gesti, espressioni facciali e altri comportamenti esteriori, ma anche a rispecchiare i suoi cambiamenti fisiologici.
Per verificare la loro supposizione, gli studiosi hanno scelto un contesto molto suggestivo: il rito di benvenuto all’estate che si tiene ogni anno nel villaggio San Pedro Manrique, in Spagna: ciò che rendeva questo evento particolarmente adatto agli scopi dello studio era il fatto che questa festa viene celebrata con una camminata sui carboni ardenti, cui assistono parenti e altri spettatori.
Sono stati quindi selezionati 30 partecipanti; tra di loro, alcuni erano estranei e altri imparentanti; a tutti sono stati applicati dei “cardiofrequenzimetri” (apparecchi che registravano il battito cardiaco con dei sensori applicati al petto con una fascia); al termine di ogni “impresa”, venivano quindi raccolte le rilevazioni.
Per approfondire |
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Il confronto delle registrazioni e l’analisi statistica ma messo in luce che la frequenza cardiaca dei volontari era molto vicina, se non uguale in chi assisteva al “cimento” di un familiare; mentre lo stesso non accadeva se non c’era nessun legame tra i due.
Sono numerosi gli aneddoti riferiti da gemelli che rivelano di sentire, anche a distanza, quando accade qualcosa all’altro: certo, il livello di sincronia dei partecipanti di questi studi non é così profondo, ma già il fatto che l’intimità porti ad un allineamento delle variazioni fisiologiche é qualcosa di sbalorditivo.