Ora però un nuovo studio riabilità questa imperfezione: se é vero che i padiglioni sporgenti attirano l’occhio, é anche vero che non portano a giudicare chi ce li ha da meno rispetto agli altri: specie se si tratta di un pargolo.
Nella ricerca, i medici Ralph Litschel, Juleke Eugenie Anne Majoor e Abel-Jan Tasmanhanno hanno fotografato 20 bambini, di età compresa tra 5 e 19, che sarebbero stati sottoposti ad otoplastica, una procedura chirurgica che riduce l’ampiezza delle orecchie.
Prima dell’intervento hanno ritoccato alcune delle immagini con un programma di grafica per PC, modificando la forma delle orecchie e per simulare così l’effetto della chirugia plastica; altre sono rimaste invece al naturale.
Dopo di che, I ricercatori hanno mostrato le foto a 20 volontari e hanno chiesto loro di fare ipotesi circa le personalità dei ragazzi sulla base dei soli ritratti.
Inoltre, hanno utilizzato un dispositivo di eye-tracking (che riporta su un grafico i movimenti dello sguardo) per misurare esattamente quanto tempo gli osservatori sostavano a guardare le diverse parti dei volti di bambini.
I ricercatori si aspettavano che la gente fosse maggiormente colpita da chi aveva le orecchie a sventola, perché le persone sono universalmente attratte dai volti nuovi o da quelli che hanno tratti singolari.
In effetti, l’analisi dei tracciati hanno messo in luce che chi guardava esaminava i volti mediamente per circa 7 secondi, ma mentre le orecchie “spianate” con l’editor per immagini venivano osservate per il 6% del tempo totale, quelle naturali (cioé, ampie) suscitavano più attenzione e prendevano il 10% del tempo impiegato.
Dagli esiti dello studio é emerso che gli osservatori valutavano la personalità dei bambini con le orecchie sporgenti non diversamente da quella dei bambini con le orecchie parallele al cranio.Anzi, i primi erano giudicati perfino più intelligenti e simpatici.
I risultati mostrano che “le orecchie a sventola catturano l’occhio, ma non necessariamente suscitano un’impressione negativa” ha commentato Ralph Litschel, l’autore principale dello studio.
Con le orecchie grandi si può nascere, ma é anche vero che possono aumentare con il passare degli anni: è piuttosto comune infatti l’impressione che gli anziani abbiano un naso e le orecchie più grandi del normale.
Preso atto di questa osservazione, un equipe di geriatri capitanati da Robert Tan hanno voluto mettere a confronto queste parti del volto in un gruppo di 100 giovani e altrettante persone in età.
E’ risultato che le persone più vecchie avevano una circonfenza delle orecchie decisamente maggiore rispetto al campione più “gagliardo: sono quindi riusciti a calcolare che le orecchie si fanno più grandi di 0,51 mm ogni anno che passa, una volta oltrepassata la soglia dei ’60.
Per approfondire |
Questo cambiamento é dovuto presumibilmente al fatto che, mentre con
il passare degli anni la rigenazione dei tessuti rallenta, questo non succede tuttavia con le cartillagini, che continuano a crescere.
In particolare nel sesso maschile, le orecchie dalle maturità alla sessantina non cambiano, se non in modo modesto: cinque o sei mm.
Dai 65 circa però hanno un impennata, dilatandosi fino a sette millimetri … ma a quel punto, a chi importa?!