Istintivamente, ogni umano sopra i quattro anni d’età prova repulsione per tutti gli organismi che possano portare ad una contaminazione di microbi.
Per l’uomo e per le altre specie é essenziale riconoscere la reazione di disgusto (nel caso nostro, data per lo più da una precisa configurazione facciale) in un proprio simile in modo da evitare cibi che possano essere avariati o tossici.
Per questo, la manifestazione esteriore di questa emozione é identica in tutti i popoli e in ogni cultura.
La mimica del disgusto é caratteristica: le sopracciglia sono pleggermente abbassate, il labbro superiore arricciato, il naso é solcato da pieghe orizzontalie sporgenze visibili della lingua, anche se diversi elicitori possono produrre forme diverse di questa espressione.
Questa espressione facciale è prodotto anche in individui non vedenti ed è interpretata correttamente da chi é sordo.
La sensazione di disgusto non si attiva solo se assaporiamo qualcosa di rancido o maleodorante, ma anche di fronte a scene cruente, a sentire di pratiche sessuali “insolite” e perfino alla vista di certi insetti o animali.
Chi l’avrebbe detto però che questa percezione possa condizionare le scelte politiche e addirituttura consentire di prevedere l’orientamento politico di qualcuno in base al suo senso del “pudore”?
Eppure é proprio questo che emerge da uno studio al riguardo condotto da un team guidato da Read Montague, neuroscienziato al Virginia Tech a Roanoke.
Per verificare se la repulsione potesse condizionare le scelte elettorali, Montague e i suoi colleghi hanno reclutato 83 volontari.
A tutti sono state proiettate una serie di 80 immagini, che potevano essere gradevoli, disgustose, minacciose o neutre. In seguito, i partecipanti hanno valutato le immagini circa il loro impatto emotivo e hanno completato una serie di questionari per accertare se fossero liberali, moderati o conservatori.
Contemporaneamente, su l’attività cerebrale dei soggetti é stata monitorata con l’fMRI (risonanza magnetica funzionale), una tecnica che consente di rilevare il volume e la direzione dell’afflusso di sangue nel cervello).
Dal confronto di questionari, delle reazioni emotive e dei risultati dell’imaging cerebrali, gli studiosi hanno scoperto che ideologia politica e senso del disgusto vanno di pari passo.
I conservatori hanno mostrato una maggiore attività nelle regioni del cervello precedentemente implicati nell’elaborazione del disgusto, come ad esempio i gangli basali e l’amigdala, ma anche in una vasta gamma di regioni coinvolte nella regolazione emotiva, nell’attenzione e nell’integrazione delle informazioni.
Nel liberali il cervello ha mostrato un’incremento dell’attività nella corteccia somatosensoriale secondaria (implicata nell’attenzione alle sensazioni tattili – anche in modo figurato), nell’insula posteriore (coinvolta nella percezione del dolore e nell’elaborazione delle informazioni sensoriali e motorie), nel lobulo parietale inferiore (il cui ruolo principale é nella decodifica delle espressioni facciali), nell’insula frontale (rilevante per la consapevolezza delle proprie esperienze interiori e per l’empatia) e nel giro precentrale (da dove parte l’impulso a fare un movimento).
Nel complesso, la reazione cerebrale dei progressisti indicava che provavano pena, empatia, un impulso a intervenire (di natura probabilmente caritatevole) e, in certi casi, un tentativo di comprendere scelte e gesti di chi era ritratto nelle foto.
Questa sorta di “firme” neurali del disgusto possono essere utilizzati per prevedere orientamento politico. “le risposte del cervello si sono rivelate così incredibilmente definite che é possibile prevedere con un’accuretezza del 95-98% la tendenza conservatrice o liberale, mostrando anche una sola foto“, ha annunciato Montague.
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“Questo è sorprendente“, continua lo scienziato”, per il fatto che fin’ora non si sono scoperte altre associazione in cui la gente risponda in maniera tanto netta ad un solo stimolo“.
Nello specifico, l’indagine ha messo in luce che chi Le persone molto suscettibile alle immagini repellenti (rifiuti corporei, sangue o carcasse di animali) – tendeva schierarsi con la destra più conservatrice; al tempo stesso, questi individui si mostravano particolarmente sensibili a valori come la “purezza” fisica o spirituale: ad esempio, erano fortemente contrari all’aborto o ai matrimoni gay.