La donna d’oggi, più indipendente, anticonformista, autonoma, ambiziosa e in carriera sente sicuramente meno questa “predisposizione”; complice anche una cultura meno tradizionalista.
Eppure, esistono bambine che sin dalla tenera infanzia vedono nel loro futuro culle e nidiate di figli.
La scienza spiega ora che i motivi per cui una donna sente più o meno il desiderio di maternità ha anche una base ormonale…e si vede.
Recenti ricerche hanno, ad esempio, messo in luce che le donne più materne sono relativamente piccole di statura e hanno un basso livello di testosterone (l’ormone maschile – che rende il volto spigoloso, la mascella squadrata, le arcate sopraccigliari accentuate, ecc.).
Gli psicologi inglesi Miriam Smith, Denis Deady, Fhionna Moore, Benedict Jones e altri hanno voluto approfondire l’argomento scoprendo fatti decisamente interessanti.
Nei loro esperimenti hanno esaminato la relazione tra la tendenza ad essere madre con i metaboli degli estrogeni nelle urine e l’aspetto femminile del volto così come era stato valutato da un gruppo di partecipanti.
Nel primo studio, a delle giovani donne nullipare veniva chiesto di dire quanti bambini avrebbero desiderato e a quale età avrebbero preferito avere il primo pupo. Alle stesse volontarie era stato chiesto un campione di urine.
Questa prima indagine ha messo in evidenza che c’era uno stretto rapporto tra il livello di estrogeni (gli ormoni femminili) degli ultimi giorni dell’ovulazione e il numero di figli voluti: in altre parole, quando le donne sono nel picco della fertilità durante il ciclo mestruale sono più attratte dall’idea di figliare.
Nel secondo studio, l’analisi delle caratteristiche facciali di due campioni di donne ha dimostrato che le rappresentanti femminili con un volto regolare e armonico e che riferivano di volere una gran “nidiata” veniva giudicato più femminile rispetto a chi dichiarava di voler pochi figli o di non volerne affatto.
In un successivo esperimento, lo stesso Jones ha scoperto che il volto delle donne al momento di picco del ciclo mestruale appare più florido: probabilmente, perché l’estradiolo, un ormone sessuale, porta i vasi sanguigni delle guance a dilatarsi leggermente.
Altre ricerche hanno dato prova (almeno negli animali, ma si presume che lo stesso vale per l’essere umano di sesso femminile) che gli estrogeni contribuiscono alla pienezza del volto, stimolando la sintesi del collagene (che conferisce maggiore spessore alla pelle). Nei topi, la somministrazione di estrogeni si é, poi accertato, aumenta la sintesi dell’acido ialuronico del 70% in due settimane, determinando una maggiore idratazione dell’epidermide.
In definitiva, queste indagini mostrano che, almeno in parte, l’indole di una donna che si sente mamma dipende, almeno in parte, dagli ormoni femminili e glielo si legge in faccia: gli estrogeni, infatti, conferiscono determinate fattezze al volto (una maggior quantità di tessusi soffici, occhi grandi, sopracciglia alte, labbra pronunciate, mento a forma di cuore, ecc.).