
Faccia larga e temperamento
Per altro, proprio queste caratteristiche sono state prese in esame dalla fisiognomica, una disciplina con scarso spessore scientifico, che ha la pretesa di trarre il profilo psicologico di una persona daile sue fattezze.
Per lo più, questo metodo é infondato; eppure, qualche fondo di verità sembra averlo.
Ad esempio, gli psicologi inglesi Anthony Little e David Perrett dell’Università di St. Andrews in Inghilterra, mostrando ad un gruppo di “giudici” delle foto tessera di individui cui era stata precedentemente valutata la personalità con un test, hanno appurato che realmente tratti come l’estroversione o la coscienziosità (diligenza, accuratezza, scrupolo) si possono riconoscere nella fisionomia di un individuo.
Uno studio recente si è concentrato sulla dimensione complessiva del volto maschile, cioè se il fatto che sia più largo che lungo influenzi la percezione interpersonale e sia legato al al temperamento. La ricerca é stata condotta sempre da Perret assieme al collega Michael Stirrat.
I due studiosi hanno voluto verificare se l’affidabilità é legata alla larghezza del volto. La supposizione che ci possa essere un legame tra i due aspetti é legato al fatto che La larghezza del viso negli uomini è influenzata dall’esposizione del testosterone durante la pubertà. Le facce più ampie riflettono livelli più alti di testosterone.
Questo ormone (sessuale) ha effetti durevoli sul cervello, soprattutto durante periodi di sviluppo sensibili come la pubertà: nello specifico, può influire sulla morfologia e sul funzionamento di amigdala(dove viene elaborata l’esperienza emotiva) e ippocampo (sede delle memoria); strutture limbiche cruciali nello sviluppo del pensiero e nella condotta morale e nella reazione emotiva.
In ricerche precedenti, si é appurato, ad esempio, che queste in queste due regioni sono state riscontrate anomalie cerebrali strutturali e funzionali legate alla tendenza al comportamento antisociale.
Il rapporto larghezza/altezza facciale (fWHR) viene determinato misurando la distanza orizzontale tra i bordi esterni degli zigomi e la distanza verticale dal punto più alto del labbro superiore fino al punto più alto delle palpebre. La larghezza viene quindi divisa per l’altezza.
Un alto fWHR è 1,9 o superiore. Bill Clinton’s è 2,07; John Edwards, (un noto senatore americano) 2,38; e Richard Nixon, 2,02 … veri e propri “tipacci” rispetto al “portavoce del movimento pacifista”, John Lennon, con 1,63 e a George Washington, con 1,65: primo presidente americano, nonché uomo di grandi valori etici.
Nell’indagine dei ricercatori inglesi i partecipanti sono stati invitati a compilare un questionario di personalità studiato per misurare, appunto, questa inclinazione. Successivamente, sono stati impegnativi in un gioco virtuale che prevedeva un reale guadagno in denaro.
Il volontario aveva la possibilità di scegliere tra due opzioni: collaborare con il partner per un’equa distribuzione dei profitti di entrambi oppure giocare da “solista” per un resa più elevata.
Dai risultati é emerso che chi aveva il volto più largo tendeva a mostrarsi più egoista e avido, a confronto di coloro che avevano fattezze più proporzionate.
In uno studio affine (una meta-analisi per la precisione, cioè un esame delle indagini condotte su un certo argomento) i ricercatori Michael Haselhuhn, Margaret Ormiston e Elaine Wong hanno rilevato che chi ha la faccia “squadrata” é mediamente più incline alla violenza di chi ha una “geometria” facciale diversa.
Dello stesso svviso sono Cathy Mondlach e John Carre, che hanno chiesto ad un gruppo di volontari di tirare ad indovinare dalla foto di alcuni maschi chi fosse attaccabrighe.
L’esito ha dato prova che, non solo i giudici erano in grado di stabilire con precisione quali £sospetti” fossero aggressivi, ma che bastavano solo 39 millisecondi di fissazione delle foto perché dessero una valutazione corretta. Come previsto dai due studiosi, i soggetti identificati come più rissosi avevano un fWHR più elevato.
La larghezza del viso maschile è associata anche alla propensione ad ingannare. Un docente della Bunisess School UC Riverside, Michael Haselhuhn e il suo collega Elaine Wong, hanno scoperto, infatti, che gli uomini con alto WHR , rispetto ai loro coetanei, erano tre volte più portati a mentire in un’ipotetica transazione economica, pur
di raggranellare un gruzzolo più sostanzioso.
Parallelamente, gli psicologi Shawn Geniole, Amanda E. Keyes, assieme ad altri colleghi, coinvolgendo 222 partecipenti di entrambi i sessi (146 uomini, 76 donne) hanno voluto verificare se il fWHR fosse collegato ad una personalità con tratti psicopatici e una proprensione a barare.
Hanno, così, per prima cosa invitato i partecipanti a compilare un questionario sul comportamento antisociale, il Psychopathic Personality Inventory-Revised, per accertare chi avesse questa predisposizione.
Quindi, tutto il gruppo ha preso parte ad una lotteria con un vero premo in denaro, in cui si potevano acquisire solo un certo numero di biglietti, benché nessuno controllava effettivamente quanti ne acquistasse ogni singolo partecipante.
L’esito ha dato prova che gli uomini impavidi e con un alto valore fWHR mostravano una più spiccata tendenza ad imbrogliare. Lo stesso, però, non valeva per le donne.
Lo sstudio più eclatante, al riguardo, é stato messo a punto Christine Anderl, Tim Hahn, Ann-Kathrin Schmidt e altri psicologi tedeschi della Goethe University.
Per il loro esperimento, i ricercatori hanno coinvolto 96 studenti universitari di sesso maschile e 41 giovani “galeotti” di un carcere minorile. A tutti é stato chiesto completare un questionario standard usato per misurare i tratti psicopatici, il Psychopathic Personality Inventory-Revised (PPI-R) test.
Questo strumento di misura, mette il luce il punteggio totale di psicopatia (PPI-R totale) e evidenzia il grado di dominio dellapaura, il livello di impulsività e la freddezza.
Per approfondire |
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Ne é emerso che chi aveva un alto grado di WHR aveva una forte probabilità di avere delle tendenze psicopatiche, pochi scrupoli e molto sangue freddo; in questo modo, é stato dimostrato in maniera inequivocabile che il testosterone (l’ormone responsabile di questo aspetto) modelli volto e tempra.
Naturalmente, non bisogna fare di ogni erba un fascio, ma … insomma,
se uno ha la faccia da “Hulk” é buona regola tenerlo d’occhio 😉