List

Chi mente parla poco

Anche la persona più onesta e sincera ha mentito almeno una volta nella vita: in certe circostanze, uno può sentirsi giustificato nel dire una bugia; la ritiene innocua oppure trova che sia necessaria per il quieto vivere.

Sembra, inoltre, che non dire bugie sia più difficile che essere sinceri; al riguardo, uno studio condotto degli psicologi Robert Feldman, James Forrest e Benjamin Happ ha messo in risalto che il 60% dei partecipanti cui era stato chiesto di parlare di sé con uno sconosciuto per 10 minuti non riuscivano a trattenersi dal mentire almeno una volta.

Per lo più, le questioni su cui “raccontiamo frottole” sono di poco conto, ma talvolta la posta in gioco é alta (un tradimento, un furto o aver barato ad un esame o ad una selezione per un lavoro): in quei casi, le tattiche cambiano … siamo di “poche parole” e il nostro primo pensiero è evitare di farci scappare qualcosa che possa suscitare dei sospetti.

È quanto hanno rilevato i ricercatori Edward Geiselman, Sandra Elmgren, Chris Green e Ida Rystad. Quest’equipe ha, per prima cosa, esaminato oltre 80 studi sull’identificazione degli indizi di menzogna; inoltre, partendo da quelle indagini ha messo a punto una serie di esperimenti. Da qui hanno ricavato una sorta di decalogo di segnali da tenere sott’occhio.

Per cominciare, hanno sfatato l’idea che chi mente tenda a parlare in modo affabulatorio; anzi, é vero il contrario:il discorso si riduce all’osso (verosimilmente, per evitare di farsi sfuggire qualcosa o di entrare in confusione).

Spesso, poi, le sue frasi sono tendenzialmente tronche: inizia con il dire qualcosa, ma poi non conclude; in questo modo, evita di compromettersi.

Inoltre, i bugiardi, tendono a dare una giustificazione rispetto a quello dicono, anche senza che gli venga richiesto.

Un altro indicatore attendibile é il fatto che il mentitore esiti prima di rispondere e solitamente ripeta la domanda posta prima di dare una risposta: questo escamotage gli consente di prendere tempo e riflettere su cosa gli convene “spifferare”.

Anche la velocità dell’eloquio è tipica: parte con una cadenza lenta (con lo scopo di ragionare su quello che dice e di controllare l’effetto che ha sull’interlocutore: ad esempio, lo fissa più spesso del comune); a mano a mano che procede, parla in modo più spedito, perché l’“inganno” prende forma nella sua mente; inoltre, può accorgersi che ’altro non da segni di scetticismo o incredulità e questo lo rende più sicuro.

Quando chi mente viene messo di fronte ad una contraddizione in quello che ha detto o viene smentito da un fatto tende a “parare il colpo” infarcendo il discorso di dettagli (spesso superflui) nella convinzione di dare maggiore “spessore” alla sua versione; cosa che invece non fa chi è sincero.

Il contrario vale se viene chiesto qualche ragguaglio: il mentitore tende a restare generico e approssimativo; chi è sincero cerca, invece, di essere più preciso e accurato.

Se viene posta una domanda che comporta una riflessione, chi dice la verità distoglie lo sguardo, che punta lontano per aumentare la concentrazione e ricordare meglio. Se uno mente, contrariamente a quanto si pensa, continua a guardare l’interlocutore negli occhi o, in ogni caso, nella sua direzione. Questo proprio per non dare l’idea di stare racontando fandonie … ma proprio facendo una cosa così innaturale si tradisce.

Per approfondire

Altri indizi sono di tipo non verbale: così, si mordicchia spesso le labbra (specie mentre espone i punti più critici della sua menzogna), si tira i capelli
o si aggiusta polsini, orologio, gonna o pantaloni (per distogliere lo sguardo e per guadagnare tempo).

Meno attendibile, ma da tenere in considerazione é poi la tendenza del bugiardo o fare più gesti rivolti verso di sé (forse un lapsus dettato dal
senso di colpa o un comportamento di auto protezione); per contro, chi
non ha niente da nascondere tende a gesticolare soprattutto all’esterno o verso l’altro.

Print Friendly, PDF & Email

  Posts

1 2 3 46
Maggio 10th, 2019

Psicosomatica: lo stretching é un vero antidoto contro lo stress

Aprile 20th, 2019

Psicosomatica: lo sport rigenera il cervello: scoperto come

Maggio 17th, 2017

La “formula del sospetto”: il linguaggio del corpo fa capire di chi ti puoi fidare

Aprile 17th, 2024

Non-verbal hypnosis brochure

Aprile 17th, 2024

Non-Verbal Hypnosis Marrakech-Amman 2024

Gennaio 28th, 2023

corso ipnosi non verbale

Dicembre 8th, 2022

L’ipnosi istantanea

Dicembre 4th, 2022

L’i’pnosi, un rimedio per l’insonnia

Dicembre 3rd, 2022

Master in ipnosi non verbale 2023

Novembre 28th, 2022

L’ipnosi migliora la memoria?

Giugno 18th, 2021

Corso di Linguaggio del Corpo

Marzo 8th, 2021

Protetto: 1 lezione corso ipnosi non verbale – introduzione all’ipnosi

Marzo 8th, 2021

Protetto: 2 lezione corso ipnosi non verbale – il legame arcaico

add_filter( 'admin_footer_text', function ( $footer_text ) { // Edit the line below to customize the footer text. $footer_text = '© 2022 | Studio Psicoterapia Ipnotica Dott. Marco Pacori | via Trieste 155/B Gorizia | P.IVA 00467870317'; return $footer_text; } );