
Le strategie per ottenere un aumento di stipendio
Avere un aumento della propria remunerazione comporta una negoziazione, cioè una sorta di braccio di ferro con il datore di lavoro o il proprio superiore: motivo per cui bisogna farlo in condizioni favorevoli sia per l’azienda sia per il nostro interlocutore, sia per proporci nel modo migliore.
Il momento propizio
Se l’azienda ha chiuso dei buoni contratti, l’anno in crescita o c’è stato un aumento di capitale allora è un momento propizio per proporsi. Anche circostanze positive per il dirigente o il datore sono indicate per questa proposta: ad es. il matrimonio, la nascita di un figlio, il fatto che abbia fatto un avanzamento di carriera o una buona commessa per il titolare. Quando ci proponiamo, il datore di lavoro o il proprio superiore non deve essere occupato, impegnato o, per qualsiasi altra ragione, apparire impaziente o in pensiero. Molto conta il proprio stato d’animo: chiedere un aumento di salario perché si è disperati o in bolletta fa partire già con il piede sbagliato.
Sapere di valere e amare il proprio lavoro
Quando si avanza la richiesta, bisogna essere fiduciosi, pronti a contrattare e avere le idee chiare su quanto si vuole ottenere e quant’è il margine di contrattazione; Inoltre, fatti o dati alla mano bisogna dimostrare il proprio valore e i risultati conseguiti: è quindi buona regola fare prima un elenco di quanto si è contribuito al fatturato, di quanta è la propria dedizione al lavoro (dimostrando di aver fatto straordinari e di aver lavorato sodo).
Fondamentale, è sentire di amare il proprio lavoro o, comunque, sentirsi soddisfatti del proprio posto e della propria mansione. Secondo un sondaggio di PayScale.com, il 44% di coloro che si sentivano soddisfatti nel proprio lavoro ha ottenuto gli aumenti richiesti, a paragone del 20% di chi si sentiva frustrato, non valorizzato o scontento.
Il linguaggio del corpo vincente
E’ estremamente importante porre attenzione a come ci si propone sul piano del linguaggio del corpo: non mostrarsi in ansia, intimiditi o rinunciatari: sul piano non verbale, questo significa non tamburellare, ne tirarsi capelli, lembi della giacca o dell’abito, non mordicchiare pellicine delle unghie e vie dicendo. Bisogna apparire determinati e sciolti; così é importante assumere posture aperte: segnala sicurezza e disponibilità alla negoziazione. La testa va tenuta alta e il petto in fuori: una recente di Li Huang e Adam Galinsky, psicologi alla Northwestern University in Illinois, America. dimostra che mantenere una postura eretta può aiutare a dare una buona immagine di sé e segnala sicurezza e ambizione; ma non solo, ha un effetto anche su chi la assume: lo studio citato ha provato che assumere questa postura di questo tipo infonde carica, entusiasmo e energia.
Il valore della postura
Bisogna fare attenzione a come ci si siede: mettersi troppo avanti o sul bordo della sedia segnale un impulso alla fuga. In modo analogo, é sconsigliabile farsi troppo audaci o apparire sfrontati: non é consigliabile, ad esempio, mettere le mani o appoggiarsi sulla scrivania del datore di lavoro: si invaderebbe il suo “territorio” e si rischierebbe di trovarlo ostile o irritato perché non si è preso questo piccolo accorgimento.
Sorridi e la vita ti sorride
Prima di presentarsi ripensare a un’esperienza in cui ci si sia realmente divertiti fino a sentire gli angoli delle labbra tirare verso l’esterno e un senso di ilarità interiore. Se il sorriso é genuino, la sua comparsa é dovuta all’elevazione del muscolo zigomatico maggiore che solleva gli angoli delle labbra, rende le guance più tese e provoca dei cambiamenti anche nella regione dell’occhio:
Per approfondire |
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La palpebra inferiore si stira e al di sotto di essa si osservano delle pieghe oblique o orizzontali; inoltre, ai suoi lati si creano le cosiddette “zampe di gallina”. In questo caso diventa letteralmente contagioso: quindi, può predisporre favorevolmente il datore di lavoro o il direttore.