Questo imbarazzante “colorito” é rapidissimo, spesso preceduto da un senso di calore in faccia e lento da “estinguere”.
Generalmente, é localizzato a livello delle guance, ma se ci si sente fortemente a disagio si può estendere anche al collo, alla fronte, alle orecchie e, perfino, alla parte superiore del torace.
Può presentarsi da solo o essere accompagnato da una sudorazione di fronte e mani e, talvolta, da tremore.
Di solito, inoltre, si manifesta in situazioni pubbliche (ad esempio, quando si deve parlare con una persona importante o davanti ad una platea), ma può capitare anche quando si é soli, si sta guardando la TV o si parla al telefono.
Gli psicologi Peter Drummond e Tahnee Bailey hanno voluto verificare quanto il contatto visivo gravasse su questa reazione; hanno così ideato un esperimento in cui é stato misurato l’afflusso di sangue al volto nel corso dello svolgimento di un compito stressante, seguito dall’invito a parlare di sé.
Con 19 partecipanti, un collaboratore degli sperimentatori manteneva lo sguardo addosso alle persone impegnate nella soluzione del test; mentre con altri 40 ha indossato degli occhiali da solo o ha lasciato la stanza dopo aver dato le istruzioni.
L’analisi ha messo in luce che in entrambi i gruppi lo stress e il fatto di svelare se stessi era fonte di imbarazzo e provocava un arrossimento, ma in chi veniva fissato era molto più evidente.
Questo risultato dimostra che per diventare paonazzi non è necessario fare una gaffe, essere colti in fallo o fare una figuraccia: a volte, basta semplicemente che qualcuno ci punti gli occhi addosso.