Antonella Fiori, F, 17 Febbraio 2016, pag. 42-44- intervista a Marco Pacori.
Se il cuore te lo chiede, ascoltalo e scappa. Perché il mal d’amore può uccidere. Lo dice la scienza
Lui esce borbottando «vado a prendere le sigarette». Nel tuo petto, il battito sì ferma per un istante. Sul suo viso compare un’espressione strana e il sangue ti si gela. È il “secondo cervello”, il cuore, che cerca dì avvisarti dì un pericolo: sa che un dolore può fermarlo.
Capisce se quell’uomo può farci del male. Uno psicologo ci parla delle più sorprendenti interazioni tra mente e corpo. E un filosofo ci spiega cosa ce nella testa degli assassini
Un colpo al cuore. Una stretta in mezzo al petto che ti sembra di morire. Può essere stata una ferita d’amore, un tradimento. O soltanto una frase, pronunciata dalla persona che ami, che ti ha fatto sentire un brivido dentro, una fitta tremenda, nel punto da sempre considerato la sede dei sentimenti. Allo stesso tempo cambia l’umore, ti senti depresso. No, non è soltanto “suggestione”.
Il cuore e il cervello si parlano, hanno un legame strettissimo. Lo dimostrano le più recenti scoperte in campo scientifico. Il cuore è una specie di sensore che recepisce tutto quanto ci accade. E lo trasmette al cervello.
Una ricerca del Centro cardiologico Monzino appena pubblicata sull’European Heart Journal dimostra addirittura che c’è un collegamento biologico tra depressione e rischio cardiovascolare. Così la tristezza acuta dovuta a un lutto, ma anche a una delusione d’amore, può provocare un infarto. Viceversa, quando si parla di “cuor contento” per descrivere una condizione di serenità non stiamo usando metafore: un cuore sano ci permette di avere un cervello sano. E quindi di essere felici.
“Malattie come la depressione possono influenzare la salute del cuore. E viceversa“, dice lo psicologo e psicoterapeuta Marco Pacori, autore del nuovo saggio Il Linguaggio Segreto dei Sintomi, che fa luce proprio su questi aspetti: in particolare su come interpretare i messaggi che ci arrivano dal nostro corpo, direttamente collegato alla psiche.
Professor Pacori, alcune ricerche hanno accertato che alla base dell’infarto miocardico ci sia la depressione, spesso causata da lutti e perdite anche amorose. Quando si soffre per amore il cuore si ammala?
Per approfondire |
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“Assolutamente sì. E questo perché anche il cuore, alla fine, è una specie di cervello che registra tutto quanto percepiamo“.
Quindi abbiamo due cervelli?
“In realtà ne abbiamo tre. Oltre al cuore, che possiede circa 47mila cellule nervose, anche il sistema gastrointestinale è cosparso di 150 milioni di
cellule nervose aggregate in nuclei. Entrambi, cuore e intestino, sono
in grado di produrre le stesse sostanze chimiche del cervello: la serotonina, la noradrenalina, cioè i neurotrasmettitori che controllano l’umore“.
In che modo il cuore influenza il cervello?
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