La psicoterapia ipnotica cura i disturbi emotivi

Per molto tempo, la psicoterapia ipnotica é stata considerata una forma bizzarra di trattamento, guardata con sospetto, diffidenza e scetticismo. Ora, però, la scienza moderna ha rivalutato questo metodo dando dignitità scientifica all’ipnosi e alle sue applicazioni terapeutiche.

Attaverso un processo che potremmo definire di riprogrammazione della “mente inconscia”, l’ipnosi porta il cervello in una condizione di elevata capacità di apprendere, rendendo la persona suscettibile alle suggestione per migliorare sé stessi, liberarsi da ansie e paure, traumi e cambiare abitudini e comportamenti sbagliati.

Per quali disturbi é adatta?

La psicoterapia ipnotica é efficace nella cura dell’attacco di panico, dell’ansia, dei traumi emotivi, delle fobie, delle dipendenze (tabacco, alcol, cocaina, gioco d’azzardo, ecc.), delle disfunzioni sessuali, e dei comportamenti indesiderati, come i disturbi alimentari. Può essere usato per risolvere l’insonnia, problemi di apprendimento, potenziare l’autostima, aiutare a credere in sé stessi e a trovare sicurezza, disinvoltura e naturalezza nei rapporti sociali e con l’altro sesso.
La psicoterapia ipnotica può aiutare nella gestione del dolore e aiutare a risolvere condizioni mediche come disturbi gastrointestinali, dermati atopiche, alopecia e altri problemi dermatologici, di natura psicosomatica o che peggiorano con lo stress, come l’asma, le allergie o le intolleranze.

Cosa aspettarsi

Le tecniche con cui viene indotta l’ipnosi e la stessa pratica psicoterapeuta possono essere diverse, ma solitamente la seduta si svolge in un ambiente isolato, in penombra e prevede che il paziente si trovi comodamente seduto su una poltrona (o, in alternativa, cada sempre su un giaciglio comodo). L’ipnotista gli si pone di fianco e comincia a dargli delle suggestioni, prima generiche e poi mirate sul problema. Il soggetto non sarà in stato di incoscienza, né addormentato e, nemmeno svilupperà un’amnesia di quanto accade: la sua condizione sarà simile ad un piacevole dormiveglia in cui le sue facoltà di giudizio saranno inibite per facilitare l’assimiliazione delle suggestioni; inoltre, l’esperienza emotiva (anche remota) sarà molto più accessibile perchè viene “paralizzata” la regione che frena l’emotività e aumenta la consapevolezza del proprio vissuto interiore.

Come funziona

I procedimenti induttivi tradizionali poggiano su tre capisaldi: rilassamento, concentrazione e immaginazione. Nell’induzione nota come ipnosi non verbale, basata sulla stimolazione di risposte neurofisiologiche, questi presupposti non sono necessari e la collaborazione é ridotta all’osso.
Una volta praticata l’induzione, l’ipnoterapeuta crea una condizione mentale di aumentata suggestionabilità: (si “spegne” la ACC, corteccia cingolata anteriore, sede delle nostre facoltà critiche e questo consente una vera ri-programmazione del cervello), si riduce la facoltà della vmPFC, corteccia prefrontale mediale) di inibire l’espressione delle esperienze emotive o traumatiche e aumenta l’attività dell’insula (la regione del cervello che ci mette porta alla coscienza emozioni e sensazioni): questi cambiamenti, nel complesso, si traducono in uno stato in cui é possibile far affiorare i traumi emotivi e farli superare, procurando una liberazione dall’ansia e un miglioramento dell’umore; inoltre, la psicoterapia ipnotica rende possibile rafforzare o consolidare la capacità di far fronte allo stress, di dormire meglio, di credere maggiormente in sè stessi, di superare timidezze e insicurezze e, in generale, di migliorare qualsiasi tipo di problema interpersonale, emotivo o psicosomatico.

I benefici intriseci dell’ipnosi

L’ipnosi apre la porta alla suggestione: fatto che consente di sciogliere i blocchi emotivi, liberare dai traumi e rafforzare personalità e fiducia in sé. Questo procedimento, tuttavia, apporta di per sé dei benefici indipendenti da quanto fa o dice l’ipnotizzatore; questo vale soprattutto se il metodo di induzione é quello non verbale.
Ad esempio, quando l’individuo sviluppa la condizione ipnotica, il suo respiro diventa lento e profondo; questo cambiamento fisiologico invia un segnale ad una struttura del cosiddetto “centro cerebrale del respiro”, il pre-Bötzinger complex; a quel punto, la trasmissione si trasferisce nel Locus ceruleus (una regione del cervello cruciale nello stress e nell’ansia), riducendone lo stato di attività, il ché soggettivamente si traduce in uno stato di quiete e di rilassatezza 1.
Un’altro effetto automatico dell’ipnosi é una riduzione del tono muscolare; di riflesso questa stato invia dei messaggi “nervosi” alle strutture responsabili della pianificazione e dell’esecuzione del movimento (come il lobo frontale, la corteccia somato-sensoriale e l’area motoria supplementare); queste strutture controllano la “midollare surrenale“, da dove viene secreta l’adrenalina (uno dei due ormoni dello stress), diminuendone il rilascio: di conseguenza, la pressione artesiosa, il battito cardiaco, la rigidità muscolare e la tensione si riducono (a volte, in modo notevole) 2.
Un’altro beneficio intrinseco dell’ipnosi é procurare un’equilibrio tra sistema nervoso simpatico e para-simpatico (cioé tra stato di eccitazione psicofisica e condizione di rilassatezza): questo effetto é stato provato, tra gli altri, dai medici turchi Ramazan Yüksel, Osman Ozcan e Senol Dane misurando l’HRA (la variabilità del ritmo cardiaco – in sostanza, pur cambiando la frequenza dei battiti, l’intervallo tra un battito e l’altro rimane invariato): in termini soggettivi, questo significa acquisire maggiore stabilità emotiva) e, sul piano fisiologico, ad una minore frequenza di aritmie 3, 4.
La ridotta connessione della corteccia prefrontale dorsolaterale (la regione cognitiva del cervello) e il DMN (default mode network – la condizione in cui il cervello é “trasognato”, poi, porta alla sensazione di avere la mente sgombra e ad una diminuzione della tendenza a rimuginare o a pensare in modo ridondante, ossessivo e tormentoso 5.
Infine, l’ipnosi innalza la produzione di ossitocina: un neurormone che ha potenti effetti ansiolitici e induce a provare un maggiore senso di piacere e a sentirsi a proprio agio nelle interazioni interpersonali 6.

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Riferimenti bibliografici:

1) Dum RP, Levinthal DJ, Strick PL:Motor, cognitive, and affective areas of the cerebral cortex influence the adrenal medulla.Proc Natl Acad Sci U S A. 2016 Aug 30;113(35):9922-7
2) Yackle K, Schwarz LA, Kam K, Sorokin JM5, Huguenard JR5, Feldman JL, Luo L, Krasnow MA: Breathing control center neurons that promote arousal in mice.Science. 2017 Mar 31;355(6332):1411-1415.
3) Yüksel R, Ozcan O, Dane S.; Autonomic changes during hypnosis: a heart rate variability power spectrum analysis as a marker of sympatho-vagal balance. Int J Clin Exp Hypn. 2013;61(2):162-71.
4) DeBenedittis G, Cigada M, Bianchi A, Signorini MG, Cerutti S.: Autonomic changes during hypnosis: a heart rate variability power spectrum analysis as a marker of sympatho-vagal balance. Int J Clin Exp Hypn. 1994 Apr;42(2):140-52.
5) Jiang H, White MP, Greicius MD, Waelde LC, Spiegel D: Brain Activity and Functional Connectivity Associated with Hypnosis. Cerebral Cortex, Volume 27, Issue 8, August 2017, Pages 4083–4093
6) Katalin Varga und Zoltán Kekecs: Oxytocin and Cortisol in the Hypnotic Interaction. Int J Clin Exp Hypn. 2014;62 (1):111-28.
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