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La seduzione é un gioco insidioso

Sedurre é una delle forme di comunicazione più complesse, “spinose” ed intriganti; l’unica, in cui il premio non é necessariamente la conquista, il sesso o un piacere, ma indurre l’altro a sentirsi attratto da noi. E’ anche uno scambio “a rischio”: la pena é infatti, perdere la faccia, venire rifiutati, deludere o, peggio, perdere la stima di sé.

Si tratta di un’interazione intricata, fatta di mosse e contromosse; avance e trabocchetti: non tutto ciò che sembra va preso alla lettera; ad esempio, una donna può mostrarsi civettuola per acquisire “punti” ad una selezione per un lavoro e non perché le piace qualcuno. Inoltre, uomini e donne hanno dei pregiudizi riguardo alle intenzioni dell’altro, che spesso, portano a storpiare i messaggi ricevuti: Il sesso maschile tende a interpretare come segni di disponibilità sessuale quelli che sono comportamenti amichevoli (come toccare, sorridere, guardare negli occhi, ecc.). Per contro, il sesso “debole” é incline a pensare che il maschietto abbia solo “quello” in testa, minimizzando atteggiamenti che esprimono intenzioni serie e rispetto.

In una situazione come questa sembra che sedurre sia come trovarsi nella giungla: tuttavia, psicologi e antropologi hanno filmato e analizzato centinaia di interazioni amorose, scoprendo che dietro questo apparente caos esistono regole e tempi ben precisi; non é certo il galateo, ma qualcosa che gli assomiglia e che viene assimilato con gli scambi fra i sessi; quindi, non in modo consapevole.

E’ ben vero che le donne sono più astute e abili in questa “contesa”: gli studi di Monica Moore dimostrano infatti che non solo dispongono di un vero e proprio “repertorio” di gesti e condotte per “andare a segno” (altro che cupido!), ma che la finezza di queste azioni e il loro numero aumenta con l’esperienza e con l’età; mettendo in evidenza, così, che l’apprendimento in questo caso é cosciente, così come l’uso di certe “frecce”.

In un intervista a Style.it, il portale della rivista “Vanity Fair”, Marco Pacori, uno dei maggiori esperti italiani sul tema, illustra quali sono gli atteggiamenti, i modi di fare e i “passaggi” che caratterizzano l’arte di flirtare.

Autrice: Valentina Marchese

Le premesse
La donna è molto più abile a gestire i segnali del corpo (e ad interpretare quelli maschili), a farsi notare, a condurre i giochi di seduzione. L’uomo invece produce dei segnali in modo grossolano ed è portato a fraintendere la natura di un rapporto. Lui adotta (o almeno prova!) le stesse tattiche di seduzione di una donna, ma in maniera molto meno efficace. Assume comportamenti dominanti come alzare la voce, occupare uno spazio maggiore, toccare gli altri (con una pacca sulla spalla, ad esempio)“, spiega Marco Pacori, Psicologo e specialista in Linguaggio del Corpo.

Quello che fa lei
Ecco come si comporta una donna quando – in linea in generale – vuole esprimere la propria disponibilità e si trova ad esempio all’interno di un locale o di uno spazio affollato: cammina all’interno della sala spostandosi da un lato all’altro, lancia occhiate e fa una sorta di passerella. È lei che sceglie la propria ‘preda’ e gli manda un invito implicito. Un segnale analogo è quello di mettersi in un angolo, ad esempio a lato di un bancone del bar, o appoggiata ad una colonna, spostandosi in un punto isolato“, prosegue lo Psicologo.

Dal punto di vista psicologico
Dato che è lei a condurre il gioco, ma non vuole minare l’autostima dell’uomo, assume degli atteggiamenti che non la facciano apparire ‘pericolosa’. Assume pose infantili, rannicchiate, prende un cuscino e lo avvolge attorno a sé. Non fa delle avance dirette al potenziale lui scelto, ma lo fa sentire più forte e – in effetti – è come se gli dicesse: Fatti avanti!

L’atteggiamento maschile
L’uomo d’altro canto deve anche saper dimostrare di non essere troppo smaccato, aggressivo. Per ovviare a tutto ciò, utilizza delle tattiche ben precise come piegarsi con il corpo in avanti, inclinando la schiena, o si accovaccia sulle ginocchia. Il tutto per predisporsi nel modo giusto nei confronti di lei, mettendosi concettualmente ‘alla sua stessa altezza’. Parla lentamente e ha un tono pacato, tranquillo. Durante la conversazione, inoltre si mostra sempre sorridente“, ci racconta Pacori.

A quel punto la palla passa a lei
“Comincia a inviare dei segnali che rimandano al proprio genere sessuale: posture sinuose, che mettono in evidenza i fianchi e il seno. Un esempio lampante è stiracchiarsi con le braccia reclinate all’indietro esibendo il décolleté, oppure accarezzarsi i capelli. Quando c’è un interesse, la bocca della donna assume una posa socchiusa, si sfiora le labbra con un dito e improvvisa un bacio analogico. Come funziona? Protende semplicemente le labbra verso l’esterno (come se tirasse un bacio, ma è tutto molto più breve, leggero e sensuale). Lui ovviamente non è da meno, perché automaticamente inizia a massaggiarsi il petto e a comprimere il retto del collo”, sottolinea lo studioso.

La natura
C’è un preciso motivo biologico se la donna utilizza (consciamente e non) la propria fisicità come arma di seduzione: anche se modellato dall’abbigliamento, il corpo femminile ha una capacità innata di attrarre l’uomo. Assumere una postura specifica aumenta ancora di più il gioco della seduzione. Una di quelle che ha una maggiore ‘presa’ sugli uomini è la seguente: mettere le mani sui fianchi e plasmarli delineando un effetto corsetto. I fianchi infatti sono sinonimo di fertilità“, precisa Marco Pacori.

Gioco di sguardi
Se c’è interesse tra i due sono anche gli occhi a rivelarlo. La donna lancia degli sguardi di sottecchi che durano poco più del necessario, tanto quanto basta all’uomo a farsi avanti. Lui: ha chiaramente uno sguardo predatorio. Per entrambi comunque c’è una modificazione dell’occhio: la pupilla si dilata ed è scientificamente studiato che lo studiamo a livello inconscio.

Quando si è in gruppo
In situazioni di gruppo, ci sono alcuni segnali denotano l’interesse da parte di una persona nei confronti dell’altra. Ad esempio quando si è immersi in una una conversazione, ma lei/lui continua a il soggetto del proprio interesse e con la persona che parla. Oppure quando lei/lui si rivolge sempre e solo alla stessa persona, quando deve dire quello che pensa.

Se scatta l’interazione
Lei: passa la lingua sulle labbra, accarezza e giocherella con un anello o con il lembo del proprio vestito. Inizia una sorta di danza tra i due, che si muovono all’unisono, c’è un rispecchiamento dei comportamenti e uno scambio di segnali che denotano la nascita di un’alchimia. Ad esempio lei si *occa i capelli e lui si sfiora una tempia. ‘Replicata la sequenza’, c’è da parte di lei una predisposizione ad aprirsi. Lui annuisce spesso, commenta quello che lei dice. Mostra sensibilità, alza un sopracciglio e sbatte le palpebre quando lei parla“, spiega Pacori.

Upgrade del rapporto

Per approfondire

“L’arma più potente è il contatto fisico, ma dipende da come viene gestito. Toccare le parti sensibili di una donna, come la mano; l’avambraccio, può essere la via giusta. Lo sono anche togliere un capello dal maglione, sistemare volontariamente il colletto della giacca o sporgere il corpo in avanti come se si stesse cercando un bacio. Sono tutti metodi che portano avanti l’interazione e fanno prendere punti all’uomo“, conclude lo psicologo.

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